Cosa significa Orti Solidali?
Guarda le foto, leggi l’articolo di Luigi Dodi e partecipa anche tu

“Alla fine del 2020, in piena pandemia, vedevamo le file davanti alle mense allungarsi a dismisura e leggevamo dell’incremento esponenziale della povertà in tutto il Paese.

Abbiamo allora pensato che, se ogni ortista del Boscoincittà (siamo quasi 260) fosse stato disponibile ad offrire parte di quello che raccoglieva settimanalmente, avremmo forse potuto raggiungere quantità interessanti per donarle a mense solidali o ad organizzazioni di distribuzione pacchi alimentari a famiglie bisognose.

Ne abbiamo parlato con il Direttore del Bosco Silvio Anderloni e con la Responsabile degli Orti Giulia Barilli, che hanno accolto con entusiasmo la nostra idea e ci hanno concesso una zona all’interno della Cascina di San Romano dotata di una pesa, per poter tenere una “contabilità” delle nostre donazioni.

Nei tre mesi estivi del 2021 abbiamo distribuito, superando ogni nostra aspettativa, più di una tonnellata di verdure fresche e bio (1.175kgs) e anche quest’anno, nonostante la siccità, superiamo gli 11 quintali (1.134kgs), grazie anche al contributo della frutta donata da Fruttaincampo.

Volontari automuniti l’hanno portata a:
– Banco Alimentare
– Qu.Bi di Selinunte
– Qu.Bi di Baggio
– Mensa del Don Orione
– Mensa dei Flii di San Francesco di via Saponaro

Ci rendiamo conto che questa nostra iniziativa, pur con gli apprezzabili risultati ottenuti, rappresenta un piccolissimo contributo al problema della povertà crescente: tuttavia, da tutti coloro che hanno ricevuto le nostre verdure, ci è stato sottolineato come esse abbiamo riportato sulle tavole profumi e sapori ormai dimenticati, che le ingenti offerte della Grande Distribuzione non sono in grado di garantire.

Ci siamo quindi preposti di cercare ogni via per aumentare il volume delle donazioni.

In quest’ottica stiamo portando avanti diverse iniziative:
– Contattare aree orti limitrofe (zona Nord Ovest di Milano) per sensibilizzarle a partecipare ad Orti Solidali con il supporto del Municipio 7, da cui dipendono, che ha stampato una locandina di promozione che abbiamo appeso presso ogni Area
– Pubblicizzare l’idea presso le Cooperative Sociali che possono avere dei surplus di produzione di ortaggi ed essere quindi interessate ad aderire alle donazioni
– Allungare il periodo di raccolta, normalmente limitato ai mesi estivi, approfondendo le nostre conoscenze e chiedendo consigli ad esperti del settore, per poter iniziare prima (già a febbraio) con semine ad hoc e terminare il più avanti possibile (novembre) posticipando certe colture
– Chiedere spazio agli organi di informazione, consapevoli che più se ne parla più è facile che il messaggio arrivi a destino

Il Bosco ha infine acconsentito, già per l’anno prossimo, ad assegnare a ciascuna area una parcella che sarà coltivata da volontari ad uso specifico dell’iniziativa
Stiamo inoltre allargando il numero delle organizzazioni cui donare (Pane Quotidiano, Cast di Quarto Oggiaro etc.) nella speranza di avere volumi sempre più importanti
Chi ha partecipato a questo nostro progetto al Boscoincittà ha sposato in pieno lo spirito con cui è nato: riuscire, continuando a fare le cose che ci piace fare, ad alleviare anche in minima parte le sofferenze che sempre più ci circondano negli ultimi tempi.
Un ulteriore risultato è stato quello di ridurre lo spreco alimentare, sollecitando ogni ortista, che per motivi personali di salute, lavoro o svago, non possa accudire il proprio orto per un lungo periodo, a permettere a suoi vicini di farlo, evitando così che le sue coltivazioni marciscano e contribuendo alle donazioni settimanali.
D’altronde questa esperienza è stata ricca e variamente sfaccettata: come potremo dimenticare la dignitosa compostezza delle mamme in attesa della distribuzione dei pacchi in Selinunte o la luce negli occhi di George, il cuoco della Mensa di via Saponaro, mentre passa in rassegna le cassette con le nostre verdure? Ed il contributo del tutto inaspettato del CDD del Gallaratese, dove i disabili coltivano un orto e, saputo del nostro progetto, hanno voluto contribuire con i loro ortaggi?
Ci siamo domandati quante Piazza Selinunte e quante via Saponaro ci sono solo a Milano e quanto ancora possiamo fare?
Nella speranza che quello che abbiamo messo in moto cresca e si espanda sempre di più.”
L.D.