In primavera gli alberi del parco si riempiono di fiori. Non solo la forsizia vicino alla cascina, ma anche quelli del frutteto (Maiera Sud e Centro) e dei boschi. Una meraviglia che si ripropone ogni anno. Dalle fioriture più impetuose del biancospino a quelle più discrete della farnia.
Un anno di lavoro nel parco, a cura del Centro forestazione urbana: stage, tirocini, progetti alternanza scuola lavoro, volontariato, lavori agro-forestali, gestione boschi e alberate, manutenzione tapperi erbosi e prati, monitoraggi e altre criticità, studi, ricerche e censimenti, iniziative e servizi per la scuola, per le famiglie e per gli altri frequentatori del parco, giardini tematici: orti, frutteto, giardino d’acqua e delle api, giardiniere condotto e altre iniziative esterne
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Nel Bosco, in prossimità dell’ingresso del parco lungo la via Novara, sono in corso gli abbattimento obbligatori per eradicare l’Anoplophora chinensis.
La normativa prevede l’abbattimento obbligatorio per gli alberi parassitati dall’Anoplophora, coleottero originario dell’est e del sudest asiatico, ormai diffuso anche in Europa.
L’Anoplophora è molto dannosa per alberi e arbusti a causa delle lunghe gallerie scavate dalle larve all’interno di tronchi e radici: si tratta di danni irreversibili, invisibili dall’eserno se non quando la situazione è così compromessa da portare alla morte della pianta.
Gli interventi in corso sono stati decisi e sono eseguiti da ERSAF Lombardia
Piccoli e grandi restauri…
Boscoincittà, cascina San Romano
Un anno fa abbiamo concluso – in accordo con la Soprintendenza – il restauro della grande, monumentale Stalla: un ambiente speciale, uno spazio bellissimo, arrivato a noi quasi intatto attraverso una storia di un secolo e mezzo, con mangiatoie, volte e pavimento a dorso di mulo non compromessi.
Durante i lavori, nella parete di fondo verso via Novara, è emersa – inaspettatamente – una traccia di disegno murale di una Madonnina con Bambino, entrambi ornati con grandi corone. Un carboncino modesto, di mano contadina. Un gesto di devozione di chi (i contadini che abitavano in Cascina), nel freddo invernale, trascorreva le lunghe sere invernali al caldo nella stalla chiacchierando, lavorando a maglia e recitando il Rosario.
Ora (febbraio 2020) stiamo restaurando, con le restauratrici di Open Care, questa Madonnina, per ricordo e rispetto verso queste persone prima di tutto.
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